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gennaio 2015

Sara Mascitti > 2015 > gennaio

Che diritti ha il bambino non ancora nato?

Vi siete mai chiesti se, e in che misura, esistono tutele giuridiche nei confronti di chi non sia ancora nato (ma è già nella pancia della mamma)? La legge si occupa di loro e, talvolta, anche di chi non è stato ancora concepito. Il Codice civile prevede il diritto di riconoscere il figlio nato fuori dal matrimonio in un momento successivo al concepimento, ma comunque prima della sua nascita. Si tratta di una particolare forma del diritto al riconoscimento dettata dall’esigenza di tutelare il nascituro in previsione di possibili eventi sfavorevoli (si pensi, ad esempio, all'ipotesi in cui sopraggiunga l’incapacità del...

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Niente più intercettazioni: la Cassazione mette un bavaglio ai giornalisti

La Cassazione sancisce che non possono essere riportati neppure brevi brani di carte d'indagine depositate e non coperte da segreto istruttorio. Dalla Corte di cassazione arriva “un monito ai giornalisti (ai cronisti giudiziari), che in futuro faranno bene ad astenersi a riportare fra virgolette brani anche minimi di atti di indagine“. La sentenza della Terza sezione civile della Suprema corte fissa maglie più strette per la pubblicazione sui media di atti giudiziari non coperti da segreto istruttorio. La sentenza, non ha ad oggetto atti giudiziari segreti, già non pubblicabili per propria definizione, ma le carte depositate, quindi a diposizione delle parti. Carte che, sanciscono i...

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Pubblica amministrazione da condannare per omofobia: ritirava la patente perché gay

Nel periodo di leva dichiarava all'ospedale militare di essere gay, da lì a qualche mese gli arriva l'avviso di presentarsi ad un'altra visita medica, fissata per accertare la sussistenza dei requisiti psico-fisici per guidare. La battaglia legale di un uomo che ha visto annotata sulla sua cartella clinica la dicitura "disturbo dell'identità sessuale", quindi la patente gli era stata sospesa. Dopo 15 anni di iter giudiziario, dal Tar alla Cassazione, gli è stato riconosciuto che c'è stato "un vero e proprio comportamento omofobico", oltre che "intollerabilmente reiterato", da parte della pubblica amministrazione e ordina un risarcimento corrispondente alla "gravità dell'offesa". La Terza sezione...

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Offende il capo? Non può licenziarlo!

La Cassazione ha dichiarato illegittimo il licenziamento del dipendente che offende il capo in un atto difensivo. Non costituisce illecito disciplinare né fattispecie determinativa di un danno ingiusto - grazie alla scriminante ex art. 598 co. 1 c.p. - attribuire al proprio datore di lavoro, in uno scritto difensivo, atti o fatti, anche non rispondenti al vero, concernenti in modo diretto ed immediato l'oggetto della controversia, ancorché tale scritto contenga espressioni sconvenienti od offensive (soggette solo alla disciplina prevista dall'art. 89 c.p.c). Lo ha deciso la Cassazione, dando ragione al dipendente di una banca che aveva impugnato il licenziamento disciplinare intimatogli...

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