Pubblica amministrazione da condannare per omofobia: ritirava la patente perché gay
Nel periodo di leva dichiarava all'ospedale militare di essere gay, da lì a qualche mese gli arriva l'avviso di presentarsi ad un'altra visita medica, fissata per accertare la sussistenza dei requisiti psico-fisici per guidare. La battaglia legale di un uomo che ha visto annotata sulla sua cartella clinica la dicitura "disturbo dell'identità sessuale", quindi la patente gli era stata sospesa. Dopo 15 anni di iter giudiziario, dal Tar alla Cassazione, gli è stato riconosciuto che c'è stato "un vero e proprio comportamento omofobico", oltre che "intollerabilmente reiterato", da parte della pubblica amministrazione e ordina un risarcimento corrispondente alla "gravità dell'offesa". La Terza sezione...
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