Ci sono vantaggi nella rottamazione?
I vantaggi della rottamazione esistono?
E se no quali sono le sue alternative?
Prescrizione o sgravio?
La rottamazione delle cartelle esattoriali è tra gli strumenti più favorevoli per chi vuole pagare debiti arretrati.
Questo strumento permette di ridurre l’importo da pagare, escludendo normalmente sanzioni, interessi ed aggi di riscossione.
Inoltre, consente di dilazionare il pagamento del debito, cioè pagarlo in rate di importo e lunghezza variabile.
Esiste, però, un’alternativa meno nota della rottamazione ma che offre altrettanti vantaggi o forse maggiori addirittura: sfruttare la prescrizione per ridurre l’importo della cartella.
In base alla normativa, le cartelle esattoriali relative ai debiti con lo Stato, come ad esempio l’IRPEF, si prescrivono in dieci anni,
quindi dall’ultima notifica valida devono passare 10 anni e un giorno per poter fare il ricorso e chiedere la prescrizione della cartella.
Tuttavia, le sanzioni e gli interessi hanno una prescrizione più breve, che spesso si limita a cinque anni.
Questo significa che, se il contribuente ha una cartella esattoriale ormai vicina alla prescrizione, può richiedere uno sgravio anche parziale,
per evitare di pagare sanzioni e interessi, mantenendo così solo la parte del tributo principale (chiaramente ciò significa che più è vecchio il debito e maggiore sarà la somma dovuta per gli interessi).
La possibilità di ottenere uno sgravio parziale è stata recentemente confermata dalla Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 4960 del 26 febbraio 2024,
che ha riconosciuto la legittimità di questa richiesta per i contribuenti.
Tuttavia, è importante ricordare che nulla è automatico: sarà compito del legale presentare una richiesta formale di sgravio per accedere a questo beneficio.