Il ruolo dell’agente di riscossione va impugnato entro 60 giorni
La Suprema Corte, con sentenza n.13584/17 ha confermato la legittima impugnazione del ruolo dell’Agente di Riscossione nel caso di vizio di notifica del titolo esecutivo e ha sottolineato che il diritto di difesa deve rispettare i termini generali di impugnazione.
Agente di riscossione
Con la sentenza a Sezioni Unite n.19704/15, la Suprema Corte aveva specificato che “il contribuente può impugnare la cartella di pagamento della quale – a causa dell’invalidità della relativa notifica – sia venuto a conoscenza solo attraverso un estratto di ruolo rilasciato su sua richiesta dal concessionario della riscossione”.
Il contribuente, dunque, può accedere alla giurisdizione in via anticipata, al fine di far valere il vizio di notifica. L’instaurazione del giudizio da parte del contribuente è, dunque, anticipata rispetto alla notifica dell’Agente di Riscossione. Il diritto di difesa, che si manifesta con l’impugnazione delle cartelle di pagamento, deve essere esercitato entro 60 giorni.
Inoltre, affinché si possa considerare perfezionata la conoscenza giuridica di un atto tributario, è necessario che quest’ultimo sia correttamente notificato. Dunque, è legittimo ascrivere un debito ai danni del cittadino solo con procedimento notificatorio.
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