I droni e la normativa sulla privacy
I droni, ovvero dei velivoli radiocomandati con pilota remoto, hanno prepotentemente occupato la stampa informatica nel corso dell’ultimo anno, attirando da subito le attenzioni dei cultori del diritto per le importanti conseguenze in tema di privacy.
Molto utilizzati per le riprese video aeree e per iniziative virali i droni trovano larga applicazione in molte delle attività civili, dal controllo del territorio al monitoraggio dei criminali, dall’analisi dei terreni alla ricerca di dispersi dopo una calamità naturale. I droni oggi sono arrivati a rappresentare un business in costante crescita che coinvolge realtà importanti anche a livello territoriale. La crescente diffusione di questi dispositivi porta con sé l’esigenza di regolamentarne l’utilizzo, trattandosi di unità che possono essere impiegate in spazi aperti e pubblici. In altre parole, si è venuta a manifestare l’esigenza di una normativa ufficiale sul tema, dimostrando in tal modo un’ottica lungimirante. L’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile ha pubblicato un documento ad hoc per i mezzi aerei a pilotaggio remoto, un regolamento che ne disciplina l’utilizzo e ne regolamenta il raggio di azione. Il regolamento per i droni dell’ENAC contiene indicazioni specifiche sulle autorizzazioni necessarie per i piloti, sull’equipaggiamento, sulle certificazioni da ottenere prima del volo ecc. Particolare importanza sono le disposizioni a protezione dei dati personali: è espressamente previsto che tale circostanza sia menzionata nella documentazione presentata ai fini del rilascio dell’autorizzazione e che siano rispettati i dettami del codice in materia di protezione dei dati personali, con particolare riguardo all’utilizzo di modalità che permettano di identificare l’interessato solo in caso di necessità.