E se l’inquilino è una Prostituta?
Che succede ad affittare un immobile ad una prostituta? Quando si può parlare di ipotesi di reato? Cosa rischia il proprietario?
Affittare un appartamento a una prostituta non è reato solo se non ci sono altri benefit oppure servizi finalizzati a incentivare il meretricio.
La notizia riguarda la Sicilia, a Messina era stato eseguito il sequestro di alcuni alloggi utilizzati da prostitute.
In poche parole i giudici partono dai fatti: una locazione di immobile a prezzo di mercato,
il proprietario sapeva quale attività l’inquilina vi avrebbe svolto.
I giudici spiegano che, pur nella consapevolezza dell'”attività” della stessa, non integra di per sé il reato di favoreggiamento della prostituzione, poiché si deve considerare che il solo fatto di mettere a disposizione un appartamento non rappresenta una “evidente collaborazione nel meretricio”.
Al contrario, il reato è configurabile quando, oltre alla disponibilità del locale (ed alla consapevolezza in merito all’attività svolta all’interno degli stessi), si forniscono altri benefit che, favoriscano l’esercizio della prostituzione come ad esempio inserzioni pubblicitarie, fornitura di profilattici, ricezione dei clienti o accoglienza.
In altri casi era stato dalla Cassazione sottolineato che se il prezzo pagato dalla prostituta corrisponde a quello di mercato lo scopo del contratto di locazione è, in questo caso, la soddisfazione delle esigenze abitative della persona.
Scatta invece il reato di favoreggiamento della prostituzione quando, invece, il prezzo di affitto sia alto e supero notevolmente i valori di mercato: in tal caso dietro la riscossione dei canoni di locazione potrebbe essere provato che vi sia l’indiretto intento di concorrere all’attività della prostituta e, quindi, partecipare ai ricavi.