Le elezioni come funzionano?
Interessano tutti, coinvolgono tutti, ma pochi sanno come funzionano le elezioni. A luglio tutto cambierà, siete pronti?
Il sistema elettorale è l’insieme delle regole che trasformano i voti in seggi. Ma come si convertono i voti in seggi?La nuova legge elettorale italiana si chiama Italicum e sostituisce, effettivamente da luglio 2016, il cosiddetto “Porcellum” e vale solo per la Camera (e non per il Senato)L’Italicum è un sistema elettorale proporzionale: il numero di seggi verrà assegnato in proporzione al numero di voti ricevuti.Ma come si calcolano i voti? Il calcolo sarà fatto su base nazionale, ma sarà modificato fortemente da un premio di maggioranza.Quindi le elezioni in breve funzioneranno così:– la singola lista che supera il 40 per cento dei voti ottiene un premio di maggioranza raggiungendo in tutto 340 seggi (il 55% del totale).E se nessuna singola lista supera il 40 per cento dei voti? In questo caso è previsto un secondo turno di elezioni, cioè un ballottaggio tra le due liste che hanno ottenuto più voti.Al ballottaggio, la lista che prende più voti ottiene il premio di maggioranza.Fra il primo e il secondo turno non sono possibili cambiamenti: competono le liste così come sono state presentate all’inizio delle elezioni.– è prevista una soglia di sbarramento del 3% per ottenere seggi.- ci saranno 100 collegi in tutta Italia.- ogni lista presenterà una lista di candidati; ogni elettore potrà scegliere (nel suo collegio) un simbolo e uno o due candidati da votare.Ci saranno le candidature multiple? Si ma solo per i capilista, che potranno essere inseriti nelle liste in più di un collegio (come già accadeva nel Porcellum), fino a 10 collegi.– ci saranno quindi 100 capilista, uno per ogni collegio, scelti dai partiti.Prima sono eletti i capilista, poi – se avanzano ancora posti – i candidati eletti con le preferenze.Dal secondo eletto in poi intervengono le preferenze. Ogni elettore o elettrice potrà esprimere due preferenze: un uomo e una donna obbligatoriamente, pena la nullità della seconda preferenza.Tra i capilista non più del 60% sarà dello stesso sesso.