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Slot senza nullaosta: la sentenza chiave della Cassazione

Sara Mascitti > News  > Slot senza nullaosta: la sentenza chiave della Cassazione

Slot senza nullaosta: la sentenza chiave della Cassazione

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Slot: “Se non c’è lucro non è gioco d’azzardo, solo sanzione amministrativa” la cassazione annulla la condanna

La Corte d’appello di Catania condannava un esercente per il reato di esercizio di giochi d’azzardo, in quanto aveva una slot machine, priva del relativo nullaosta, come accertato dalla polizia giudiziaria, che consentiva solo puntate di modesta entità economica, erogando vincite in denaro. L’imputato ricorreva in Cassazione, contestando ai giudici di merito di aver ravvisato la sussistenza del reato per il solo fatto che l’apparecchio sequestrato fosse privo di nullaosta, senza valutare la sussistenza di fini di lucro e non considerando l’entità della posta, la durata delle partite, la possibile loro ripetizione ed il tipo di premi erogabili in denaro o in natura. La Suprema Corte rileva che i giudici d’appello avevano riconosciuto gli elementi costitutivi del reato nella natura dell’apparecchio elettronico che erogava vincite in denaro e nella mancanza del relativo nullaosta. Ma il richiamo normativo operato deve essere riferito alla categoria degli apparecchi (c.d. slot machine) considerati dal legislatore, in linea di principio, leciti, in quanto in essi, «insieme con l’elemento aleatorio sono presenti anche elementi di abilità, che consentono al giocatore la possibilità di scegliere, all’avvio o nel corso della partita, la propria strategia, selezionando appositamente le opzioni di gara ritenute più favorevoli tra quelle proposte dal gioco, il costo della partita non supera 1 euro, la durata minima della partita è di quattro secondi e che distribuiscono vincite in denaro, ciascuna comunque di valore non superiore a 100 euro, erogate dalla macchina». Per queste slot, la mancanza di titoli abilitativi è sanzionata in via amministrativa. La disciplina amministrativa si pone in rapporto di specialità con quella penalistica del gioco d’azzardo, in quanto qualifica come leciti, sottoponendoli ai provvedimenti di assenso, dei giochi che in astratto rientrerebbero nella categoria dei giochi d’azzardo (secondo il disposto dell’articolo 721 del codice penale), che prevede quali elementi necessari il fine di lucro e l’aleatorietà della vincita. I giudici di legittimità ritengono, invece, che tali giochi siano consentiti, «perché giocati attraverso apparecchiature elettroniche e con puntate di modesta entità economica». Sanzione amministrativa: la mancanza di titoli abilitativi della slot è sanzionata in via amministrativa. Il caso di specie rientrava quindi tra quelle sanzionate in via amministrativa: la Corte di Cassazione annulla senza rinvio la sentenza impugnata, in quanto il fatto non è previsto dalla legge come reato.\r\n\r\nCorte di Cassazione sentenza n. 6183/15.

AVVERTENZA: I contenuti di questa pagina si riferiscono a fattispecie generali e non possono in alcun modo sostituire il lavoro di un professionista qualificato. Per ottenere un parere legale in ordine alla questione giuridica che interessa è possibile richiedere una consulenza legale on-line oppure fissare un appuntamento  per un parere tecnico. Gli autori declinano ogni responsabilità per errori od omissioni, nonché per un utilizzo improprio o non aggiornato delle informazioni contenute nel sito.