Aragoste e granchi vivi sul ghiaccio, vietate: è reato!
La Corte di Cassazione ha condannato un ristoratore per aver tenuto aragoste e granchi vivi sul ghiaccio con le chele legate. È reato!
Aragoste e granchi vivi sul ghiaccio, sono vietate: è la decisione della Corte di Cassazione. La pronuncia potrà produrre due effetti:
-la Polizia dovra intervenire in seguito alle denunce di cittadini e associazioni (si pensi alle pescherie, ai supermercati, ecc che usano esporre aragoste e granchi vivi sul ghiaccio),
-il Parlamento dovrà emanare una norma di chiaro divieto.
Vietato pure legare le chele agli astici, aragoste e granchi.
Tenere le anguille in secchi di plastica.
Tutti comportamenti vietati.
I commercianti replicano «Gli astici, come le aragoste e granchi arrivano da noi con le chele già bloccate dagli elastici perché sono gli allevatori a metterli non appena tirano gli animali fuori dall’acqua», il motivo è semplice: un’animale ancora in salute ha una gran forza, può stringere e può fare male.
L’alternativa è che sempre più pescherie seguano la scelta di vendere i crostacei “su ordinazione”, «ma questo indebolirà il nostro commercio» commentano i rivenditori.
Il tema della sofferenza di aragoste e granchi è questione delicata, visto che si tratta di animali che comunque finiranno in pentola ancora vivi. La ragione è la qualità del piatto: appena muore il crostaceo rilascia liquidi interni e tende a “svuotarsi” consumando la polpa, ecco perché i buongustai li comprano ancora vivi.
La sentenza a carico del titolare del ristorante lo condanna per maltrattamento di animali, oltre a 5.000 euro di multa.
Corte di Cassazione 18.01.2017